Un’esile impronta: profonda fino al centro della terra

Laura Canali

Un’esile impronta è una mappa geopoetica realizzata nell’ambito del progetto “Cartografie dell’immaginario” pubblicato sul sito di Limes, rivista italiana di geopolitica.1 I colori, forti e decisi, come sempre nei miei disegni.

Lo scopo è quello di individuare luoghi geografici esistenti che vengono indicati nelle poesie di alcuni tra i poeti più significativi del ’900. Questo disegno è dedicato ad Andrea Zanzotto e alla raccolta di versi Il Galateo in Bosco.2

La chiave di lettura del mio disegno è l’individuazione del luogo/fulcro.3 Questa scelta è legata ad un punto geografico esistente ed evocativo allo stesso tempo, suggerito dai versi stessi. Questo luogo focale è per me un’ancora che fissa il punto al quale tornare dopo essersi lasciati trasportare dal viaggio interiore che la poesia ci stimola a seguire.

In questo disegno il centro, da cui si dipana tutto il resto, è la Faglia Periadriatica (linea tettonica) che ho colorato di rosso. Questo punto del disegno è connesso alla linea trincee-ossario (segnata con i pallini bianchi) che scende verso il Mare Adriatico. La guerra a cui si fa riferimento è quella del ’15–’18.

È forte il legame tra memoria storica e profondità della terra attraverso la Faglia Periadriatica che è in stretto contatto con il centro magmatico terrestre. La vita sulla superficie della terra è incerta e fragile, acquista spessore e solidità attraverso la morte. Gli ossari s’infiltrano nella faglia e diventano radici che tengono unite terra e anima.

In alto a sinistra del disegno c’è una mappa storica del fronte sul fiume Piave. Non è esattamente la mappa dell’Isola dei Morti che si trova ai piedi del Montello. Vuole ricordare non solo l’attacco vincente degli Arditi del 4 novembre 1918 ma tutta la generazione dei Ragazzi del ’99 che sacrificarono le loro giovani vite per la conquista delle “terre irredente”.

La Faglia Periadriatica in rosso è collegata ad altre linee di uguale spessore ma di colore marrone scuro. Sono altre faglie ma anche radici che si insinuano e si connettono a un feto che rappresenta la nascita della lingua. È un omaggio a Jacques Lacan (psichiatra, psicanalista e filosofo francese).

La lingua come movimento del venire al mondo. La lallazione prima, come fase transitoria tra madre e bambino, poi lalangue, lingua materna contaminata da particolari inseriti dal soggetto che la utilizza e che è anche il tramite con cui si manifesta l’incoscio.

Questa fase transitoria permette all’individuo di aprirsi al mondo attraverso la lingua vera e propria. Per rappresentare questo ho scelto delle linee nere più distese e che entrano in connessione con altre linee accompagnate dai colori verde e giallo, il verde legato all’idea della vita nella sua prima fase e il giallo/arancio ad indicare il calore della maternità. Il disegno si srotola in slanci e connessioni per finire con una freccia verso lo spazio e verso una direzione scelta in autonomia.

Ma se la lallazione non si connette con una lingua vera e propria, può rimanere imbrigliata nel dialetto che chiude l’orizzonte in uno spazio ristretto e limitato e diventa simbolo idiota della paura che costruisce muri contro il “fuori” (superbia da pollaio). Per esprimere questo concetto ho scelto di mettere le parole a forma di spirale che si avvita su se stessa e che non è in connessione con niente perché non porta a niente. Il dialetto che non evolve in lingua, attraverso le “idiozie identitarie”, si chiude nel cortile di casa propria e lì muore.

Ecco che la lingua dell’inconscio (lalangue) viene sussurrata dalla donna nera che emerge dalle acque melmose della laguna di Venezia. Un’antica lingua infantile (petél) mista a dialetto veneziano. Agita le acque immobili evocando passione e trasgressione. Non ce la farà ad emergere totalmente salvaguardando i sogni e i desideri dentro se stessa. Parole e frasi chiave seguite per la costruzione della mappa un’esile impronta: Faglia Periadriatica; Linea degli ossari; Montello; gnessulógo; Prima Guerra Mondiale; Isola dei morti; lalangue e lallazione; la lingua; il dialetto.

Laura Canali, „Andrea Zanzotto, geopoeta della Grande guerra“

Laura Canali, „Andrea Zanzotto, geopoeta della Grande guerra“

Ridefinizione dell'imagine


  1. www.limesonline.com/sezione-rubrica/cartografie-dellimmaginario

  2. www.limesonline.com/rubrica/andrea-zanzotto-geopoeta-della-grande-guerra, cf. Andrea Zanzotto, Tutte le poesie, a cura di Stefano Dal Bianco (Milano: Mondadori, 2011).

  3. Andrea Zanzotto, Luoghi e Paesaggi, a cura di Matteo Giancotti (Milano: Bompiani Editore, 2013).





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